Cos’è la Quiete della Mente e Come Realizzarla?
Sadhguru spiega in cosa consiste la “quiete della mente” e offre le sue intuizioni sul come stare in uno stato di pace.
Sadhguru: Cos’è la quiete? La gente dice che sia andare su una montagna a meditare. Qualcuno invece è in pace dopo aver assunto sostanze alcoliche. Ogni volta che il tuo ego è soddisfatto, ti senti molto in pace. Ovunque tu possa trovare persone che sostengano e accentuino il tuo ego, ti senti molto in pace. È solo quando il tuo ego viene trascurato che non ti senti in pace, non è così?
Se devi andare a sederti su una montagna per trovare la pace, quella pace non è la tua, forse è della montagna. Quando scenderai, avrai di nuovo gli stessi problemi. Qualsiasi stolto può trovare la pace su una montagna perché lì ci rimani solo per tre giorni. Se ci vivessi per tre anni, anche lì avresti problemi. Di norma, le vacanze sono molto brevi, e questa è una buona cosa. Se ci rimanessi più a lungo, ti renderesti conto che nemmeno quelle funzionano. Poiché il periodo delle vacanze è molto breve, prima di creare nuovi problemi ti ritrovi in quelli vecchi. Ecco perché la gente non dovrebbe lamentarsi di quanto siano brevi le vacanze!
Di solito nel mondo, quando la gente parla di quiete mentale, si tratta solo di qualcosa per rendere il proprio ego a suo agio. Invece che trovarsi in uno stato di disturbo, desiderano essere in uno stato di comfort. Ma il processo stesso del tentare di mettere il proprio ego in uno stato di agio è, al tempo stesso, l’intero processo del disagio. Più una persona si sforza di essere in pace, più la perde e si allontana dall’obiettivo. Una persona che cerca di essere in pace non lo sarà mai. Avverrà esattamente l’opposto di questo processo.
Di norma, la quiete che riesci a realizzare consiste soltanto nel metterti a tuo agio. Quando contempli le montagne, sei in pace. All’improvviso, un elefante sbuca dalla foresta e corre verso di te: tutta la tua quiete scompare! Questa quiete non è molto significativa. Meglio sentirsi turbati, perché in quel caso, almeno ti metteresti alla ricerca. Se rimani in pace diventi, in realtà, solo compiaciuto. Il compiacimento è il peggiore nemico che si possa avere. Il turbamento non è il tuo nemico. È il tuo compiacimento il tuo peggior nemico e questo tipo di quiete creerà soltanto compiacimento.
La pace può derivare anche dall’aver ottenuto un traguardo. Quando hai raggiunto qualcosa provi molta soddisfazione. Ti senti come un essere completo e integro. Ma tutto ciò dura ben poco. Quel senso di integrità non è vera integrità. Quando realizzi i tuoi desideri, le tue ambizioni o quando tutto ti va per il verso giusto, quando le circostanze in cui ti trovi sono confortevoli per il tuo ego e il tuo corpo, questi sono momenti in cui ti senti in uno stato generale di quiete. Ma quella quiete non è vera quiete. Quiete significa il nulla. La quiete non è qualcosa che crei, la quiete non è qualcosa che accade. La quiete è qualcosa che è sempre in atto. Ciò che avviene in superficie è turbolenza.
Proprio come l’oceano: in superficie vedrai onde, tremende turbolenze e agitazione in corso. Ma se vai in giù in profondità vi è perfetta quiete. La qualità fondamentale dell’esistenza è sempre la quiete.
La Quiete mentale è la “A” della vita
Oggi la maggior parte degli esseri umani è dell’idea che possedere la quiete della mente sia lo scopo più alto della vita. Costoro otterranno solo di “riposare in pace”. Persino il tuo cane siede in pace se gli hai dato cibo a sufficienza. Magari non è in uno stato di beatitudine, ma almeno è pacifico. Quello stato è considerato il più elevato dalla maggior parte degli esseri umani sulla terra, compresi i cosiddetti “spirituali”. Dicono che la quiete sia l’obiettivo più alto. La quiete non è l’obiettivo più alto. Se vuoi goderti la cena di oggi, devi essere in pace. Se vuoi goderti la famiglia, il lavoro o una passeggiata nel parco, devi essere in pace. La quiete mentale è la base di partenza della vita, non il punto di arrivo. È la cosa più alla base. Se non hai nient’altro, almeno dovresti essere in pace.
Durante un viaggio in Israele, qualche tempo fa, fui portato in un ristorante dove si teneva una cena. Esistono vari tipi di ristoranti. Alcuni sono noti per il buon cibo. Altri sono famosi per l’atmosfera. Altri ancora invece sono famosi per il tipo di conversazioni che vi hanno luogo. A Tel Aviv, questo ristorante era considerato il luogo in cui avvenivano le conversazioni più intellettuali.
La gente cominciò ad arrivare e una persona mi salutò dicendomi “Shalom”. Io gli risposi “Namaste” e gli chiesi cosa significasse “Shalom”. Questi rispose: “È la forma più alta di saluto. Significa pace”. E io: “Perché la pace è la forma più alta di saluto?”. Io non la ritengo affatto tale. Forse, se sei nato in Medio Oriente, la pace rappresenta il sommo saluto perché ogni giorno c’è sempre molto trambusto intorno a te. Se la gente nel tuo quartiere sta morendo, sicuramente considererai la pace come il sommo modo di vivere. Ma se intorno a te è tutto pacifico, cercherai qualcosa di elettrizzante.
Stare in quiete non è affatto lo scopo supremo perché corpo e mente funzionano al meglio solo in uno stato di quiete e gioia interiore; e quello è anche il parametro di base per il tuo grado di successo e di efficienza nel mondo. Il tuo rendimento e la tua produttività non dipendono dal tuo desiderio di fare qualcosa, bensì dalle tue capacità. Le tue capacità vengono invalidate quando ti trovi in uno stato di infelicità, frustrazione o depressione. Dunque, se ci tieni alla produttività, la prima cosa in assoluto da fare è crearti una base di piacevolezza per te, in modo che essere in pace e nella gioia per te non rappresenti un problema. Non dipende da niente – è come sei tu. Ora, il tuo corpo e la tua mente lavoreranno al meglio e tu potrai creare senza sforzo tutto ciò che vuoi.
Nota del Redattore: Approfondisci le importanti intuizioni di Sadhguru sulle basi del conflitto, le false credenze sulla pace e come ciascuno di noi possa contribuire a creare una generazione di essere umani pacifici.
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